Oggi condividiamo con voi la modalità con cui organizziamo il "tempo" per i vostri bambini..
Che cosa sono le "routine"?
Con il termine "routine" si definiscono tutti quei momenti di cura legati:
· al pasto
· al sonno
· alle cure igieniche
· ai riti d’entrata
· ai riti d’uscita
ripetuti giornalmente.
il contesto spazio-temporale,
in cui i bisogni del bambino vengono letti ed affrontati.
Per “routine" intendiamo quindi le cure primarie che il bambino deve ricevere dal proprio ambiente umano e sociale per poter:
· crescere
· appartenere
· riconoscersi
in esso.
Rituali di addormentamento
L’adulto accompagna il bambino
nel passaggio dallo stato di veglia
al sonno…
…nel rispetto dei tempi
e delle modalità di ognuno.
Qual è il significato delle "routine"?
Il nido eredita una realtà istituzionale dove le cure di “routine” erano sì centrali nell’organizzazione del nido, ma esse erano al contempo connotate da una modalità altamente assistenziale (quindi anonima e seriale)
e attenta al versante igienico-sanitario (quindi asettico e freddo).
A questo modello si è contrapposto quello di un
nido educativo
in cui la cura fisica è considerata non più fine a se stessa,
ma come contesto privilegiato di:
· interazione individuale tra adulto e bambino, che si allarga poi al piccolo gruppo
· apprendimenti cognitivi (un numero sempre maggiore di studi individua nell’interazione con la figura materna il luogo in cui si costruiscono competenze specificamente cognitive, come ad esempio il linguaggio).
Dalla relazione adulto-bambino…
…al gruppo.
Perché le "routine" sono un contesto di apprendimento cognitivo?
Le routine si traducono nelle pratiche educative, cioè nelle azioni e nelle parole che divengono, nel loro farsi, i sistemi di significato del contesto di appartenenza in cui vengono attuate le cure.
Le routine risultano essere, quindi, degli "organizzatori fisici e psichici" che supportano le acquisizioni cognitive, per questo possono essere viste come aspetti di una didattica indiretta dove tempi, spazi, oggetti e persone coinvolte sono le protagoniste dell'apprendimento della vita.
Non esiste nell'educazione dei bambino da o a 3 anni una distinzione
tra "momenti di cura" e "momenti di stimolazione cognitiva".
Infatti per il bambino dell'età dei nido
non vi è alcun vincolo nella sua attività di esplorazione/scoperta cognitiva:
per esempio, al momento dei pasto, l'esplorazione dei cibo,
l'uso dei cucchiaio per battere sul tavolo
o l'esercizio motorio richiesto per mangiare da soli
non sono certo differenti da analoghe "attività"
oggetto di una programmazione specifica
(quali la manipolazione della farina o del colore a dita, il controllo degli
strumenti di scrittura,...).

Perché è importante la ripetitività?
Attraverso la loro ripetitività le “routine”:
1. valorizzano e rinforzano la produzione del bambino
2. producono contesti bel senso di configurazioni prevedibili e quindi delle attese fiduciose e intenzionali
Per il bambino la stabilità e la predicibilità delle esperienze, e quindi l’anticipazione delle modalità di cura di chi si occupa di lui, sono uno degli elementi fondamentali per:
-la possibilità di costruire insieme ad adulti specifici prima, e al piccolo gruppo poi, particolari significati condivisi
3. privilegiano i comportamenti con significati comunicativi, poiché, essendo la ripetizione selettiva, il bambino tenderà a ripetere quelli che hanno ricevuto una risposta gratificante
Quindi le “routine”:
nel loro ripetersi scandiscono il ritmo quotidiano della vita al nido
dando così sicurezza al bambino
e
nel loro collocarsi in un contesto spazio-temporale prevedibile
permettono al bambino di poter
decodificare l’ambiente che lo circonda ed agire su di esso.
Perché è così importante la creazione di legami di attaccamento specifici?
La sicurezza del rapporto che educatrice e bambino costruiscono e che si rafforza nei “momenti di cura” (in cui il bambino può esperire maggiormente l’unicità del proprio rapporto con la figura di riferimento):
Ø favorisce il processo di socializzazione del bambino al nido
Ø permette lo sviluppo delle sue potenzialità sociali
Ø permette il mantenimento della propria individualità.
Quali sono gli obiettivi delle “routine”?
1. Appagare bisogni fisici e psichici del bambino
2. Creare nel bambino una sorta di aspettativa fiduciosa che nel suo riproporsi, ripetersi e accadere, promuova l’emergere di esperienze e memorie divenendo infine informazione cognitiva
3. Garantire la crescita fisica, emotiva (psichica) ed intellettuale
4. Permettere al bambino di divenire un po’ alla volta protagonista consapevole.
Tutte queste condizioni sono imprescindibili per garantire ai bambini
il benessere e la piacevolezza
dell’esperienza al nido.
Salve,mi chiamo Francesca e sono anch'io una mamma.Trovo che l'immaginazione sia fondamentale per i miei bambini.Ho due gemelli di 4 anni e giocandoci spesso assieme denoto come a questa età si sviluppi in loro della fantasia creativa davvero meravigliosa!!!!
RispondiEliminaGrazie per aver condiviso con noi la sua esperienza :-)
RispondiElimina