Ieri ci siamo lasciati con la nostra idea di bambino, quale soggetto attivo, capace e competente. Oggi andremo a sviluppare le possibilità che queste caratteristiche danno al bambino e il ruolo dell’adulto in questo contesto.
…in grado di affrontare, secondo la propria maturità,
il proprio tempo e la propria personalità,
la non semplice via dell’autonomia,
della costruzione dell’identità personale…
...dell’autodeterminazione,
della padronanza di una pluralità di intelligenze e linguaggi,
della complessa relazione socio-affettiva con i pari e con gli adulti.
Tutte le azioni educative prestate durante la giornata, infatti,
tendono all’acquisizione dell’autonomia da parte del bambino,
nella consapevolezza che per il bambino il poter fare da solo
porta dapprima alla constatazione di avere questa possibilità,
e poi alla sua consapevolezza…
…che incrementa l’autostima del bambino, la fiducia nelle proprie capacità
e che lo spinge a voler sempre di più fare da solo.
In questa sorta di “circolo virtuoso dell’autonomia” l’adulto ha un ruolo fondamentale in quanto funge da “innesco” di tale processo. Il bambino, infatti, può iniziare a constatare la possibilità di fare da solo se l’adulto lo mette nelle condizioni adatte, quindi rispettando il tempo di cui ha bisogno, oltre che progettando lo spazio in modo da facilitare questa acquisizione.
In questo senso quella che si viene a delineare è una figura di adulto come soggetto attivo, promotore di un “lasciar fare indirizzato”, poiché fornisce al bambino gli strumenti per poter agire nel modo corretto (regole!),
pur nel rispetto della sua libertà.
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