L´importanza dei riti
Scandire il tempo è fondamentale per il bambino che vive in una dimensione diversa da quella dell´adulto. Separare momenti importanti nell´arco della giornata aiuta a mantenere l´equilibrio psicofisico
Il piccolo principe ritornò l´indomani.
"Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe.
"Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell´ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore. Ci vogliono i riti".
"Che cos´è un rito?" disse il piccolo principe.
"Anche questa è una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe, "È quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un´ora dalle altre ore. C´è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza".Nessuno meglio di Antoine de Saint-Exupery nel suo “Il piccolo principe” ha saputo descrivere l’importanza del rito.
Un rito per scandire il tempo, per rendere ogni giorno diverso dall’altro, un rito, anzi più riti sono necessari per crescere.I bambini ne hanno bisogno: occorre un rito per fare la nanna, un rito per mangiare, un rito persino per prepararsi a giocare.Il rito rassicura, permette di scandire il tempo, aiuta a contenere l’ansia.
Per esempio, il rito della nanna aiuta ad addormentarsi tranquilli: indossare il pigiama, lavarsi i denti, mettere il pupazzo preferito sul cuscino e poi infilarsi nel letto nell’attesa che mamma o papà vengano a raccontare una fiaba. Questo può essere un buon rito, un buon aiuto per fare sì che il bambino si addormenti in pace.
Passare dalla veglia al sonno grazie a un piccolo rito aiuta ad avere un sonno tranquillo e ininterrotto che consenta alla mente di riorganizzare il materiale diurno e al corpo di ritemprarsi e di espletare tutte quelle funzioni metaboliche che di giorno non avvengono (per esempio, il fegato svolge gran parte della propria attività durante la notte, è per quello che non bisognerebbe affaticarlo ulteriormente coricandosi quando non siano ancora trascorse quattro ore dalla cena).Mente e corpo non sono separati, l´individuo è un´unità unica e speciale, acquisire fin da piccoli questo concetto e seguire uno stile di vita che consenta una buona sincronia mente-corpo è fondamentale. I riti possono avere un ruolo in questa sincronizzazione e aiutare i bambini a crescere mantenendo un buon equilibrio psicofisico.
Ancora, il rito del pranzo, per esempio, consente al bambino di prepararsi a gustare il cibo: il suo stomaco comincia a secernere adeguate quantità di succhi gastrici che lo aiuteranno a digerire bene. Aiutare la mamma ad apparecchiare la tavola, fare domande sui cibi, attendere il pasto seduto in posizione ben eretta (in modo che la forza di gravità aiuti la peristalsi, che fa procedere il cibo lungo il canale digerente) consente al bambino di predisporsi ad assimilare al meglio le sostanze nutritive degli alimenti. Masticare bene, stare concentrato su ciò che sta facendo, senza sfogliare un giornalino o giocare o guardare la televisione, permette al bambino di imparare a stare nel "qui e ora"; ciò gli sarà utile da adulto quando la frenesia del quotidiano tenderà a proiettarlo nel futuro, verso "la cosa da fare assolutamente" non appena finito il pranzo.
Per citarne solo tre, come esempio, bisogna dire che è altrettanto importante il rito del gioco.
Occorre uno “stacco” al bambino per passare da un momento qualunque della giornata a un momento tutto per sé, o da condividere con chi desidera lui, senza interferenze da parte degli adulti. Il momento del gioco è spesso preceduto da una sorta di “distacco”, un distacco dalla realtà quotidiana per immergersi in un mondo fantastico dove non valgono le regole degli adulti, un mondo dove tutto è possibile. Un mondo dove il bambino può scegliere cosa fare, come farlo e con chi farlo.
Evitino quindi gli adulti di dare direttive durante il gioco, stabilire regole o sequenze quando il bambino non le chiede o quando non sia in pericolo la sua sicurezza.
Evitino, per esempio, i genitori di dire ai propri figli come giocare o come disegnare.
Lascino il massimo della libertà d’espressione, lascino spazio alla finzione, all’arte del disegnare i cieli verdi e i prati blu, per esempio. Lascino che il bambino grazie a un breve rituale di “attraversamento” varchi la soglia di quel mondo nel quale è lui a governare e a plasmare la realtà.I riti servono anche agli adulti per scandire il tempo e il modo in cui relazionarsi con i propri figli, per non invadere il loro spazio, per mantenere il proprio (come uomini, donne e coppie) ed essere presenti quando è invece necessario.Attraverso i riti si cresce, si diventa adulti e si può mantenere un buon equilibrio psicofisco. Certo, nel farlo, nel crescere, c´è anche il rovescio della medaglia e, come diceva la volpe al suo piccolo principie, purtroppo, si scopre anche "il prezzo della felicità”.
"Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe.
"Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell´ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore. Ci vogliono i riti".
"Che cos´è un rito?" disse il piccolo principe.
"Anche questa è una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe, "È quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un´ora dalle altre ore. C´è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza".Nessuno meglio di Antoine de Saint-Exupery nel suo “Il piccolo principe” ha saputo descrivere l’importanza del rito.
Un rito per scandire il tempo, per rendere ogni giorno diverso dall’altro, un rito, anzi più riti sono necessari per crescere.I bambini ne hanno bisogno: occorre un rito per fare la nanna, un rito per mangiare, un rito persino per prepararsi a giocare.Il rito rassicura, permette di scandire il tempo, aiuta a contenere l’ansia.
Per esempio, il rito della nanna aiuta ad addormentarsi tranquilli: indossare il pigiama, lavarsi i denti, mettere il pupazzo preferito sul cuscino e poi infilarsi nel letto nell’attesa che mamma o papà vengano a raccontare una fiaba. Questo può essere un buon rito, un buon aiuto per fare sì che il bambino si addormenti in pace.
Passare dalla veglia al sonno grazie a un piccolo rito aiuta ad avere un sonno tranquillo e ininterrotto che consenta alla mente di riorganizzare il materiale diurno e al corpo di ritemprarsi e di espletare tutte quelle funzioni metaboliche che di giorno non avvengono (per esempio, il fegato svolge gran parte della propria attività durante la notte, è per quello che non bisognerebbe affaticarlo ulteriormente coricandosi quando non siano ancora trascorse quattro ore dalla cena).Mente e corpo non sono separati, l´individuo è un´unità unica e speciale, acquisire fin da piccoli questo concetto e seguire uno stile di vita che consenta una buona sincronia mente-corpo è fondamentale. I riti possono avere un ruolo in questa sincronizzazione e aiutare i bambini a crescere mantenendo un buon equilibrio psicofisico.
Ancora, il rito del pranzo, per esempio, consente al bambino di prepararsi a gustare il cibo: il suo stomaco comincia a secernere adeguate quantità di succhi gastrici che lo aiuteranno a digerire bene. Aiutare la mamma ad apparecchiare la tavola, fare domande sui cibi, attendere il pasto seduto in posizione ben eretta (in modo che la forza di gravità aiuti la peristalsi, che fa procedere il cibo lungo il canale digerente) consente al bambino di predisporsi ad assimilare al meglio le sostanze nutritive degli alimenti. Masticare bene, stare concentrato su ciò che sta facendo, senza sfogliare un giornalino o giocare o guardare la televisione, permette al bambino di imparare a stare nel "qui e ora"; ciò gli sarà utile da adulto quando la frenesia del quotidiano tenderà a proiettarlo nel futuro, verso "la cosa da fare assolutamente" non appena finito il pranzo.
Per citarne solo tre, come esempio, bisogna dire che è altrettanto importante il rito del gioco.
Occorre uno “stacco” al bambino per passare da un momento qualunque della giornata a un momento tutto per sé, o da condividere con chi desidera lui, senza interferenze da parte degli adulti. Il momento del gioco è spesso preceduto da una sorta di “distacco”, un distacco dalla realtà quotidiana per immergersi in un mondo fantastico dove non valgono le regole degli adulti, un mondo dove tutto è possibile. Un mondo dove il bambino può scegliere cosa fare, come farlo e con chi farlo.
Evitino quindi gli adulti di dare direttive durante il gioco, stabilire regole o sequenze quando il bambino non le chiede o quando non sia in pericolo la sua sicurezza.
Evitino, per esempio, i genitori di dire ai propri figli come giocare o come disegnare.
Lascino il massimo della libertà d’espressione, lascino spazio alla finzione, all’arte del disegnare i cieli verdi e i prati blu, per esempio. Lascino che il bambino grazie a un breve rituale di “attraversamento” varchi la soglia di quel mondo nel quale è lui a governare e a plasmare la realtà.I riti servono anche agli adulti per scandire il tempo e il modo in cui relazionarsi con i propri figli, per non invadere il loro spazio, per mantenere il proprio (come uomini, donne e coppie) ed essere presenti quando è invece necessario.Attraverso i riti si cresce, si diventa adulti e si può mantenere un buon equilibrio psicofisco. Certo, nel farlo, nel crescere, c´è anche il rovescio della medaglia e, come diceva la volpe al suo piccolo principie, purtroppo, si scopre anche "il prezzo della felicità”.
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