Perchè questo blog?

Questo blog nasce in risposta al bisogno manifestato dai genitori dei bambini frequentanti il nostro nido, che volevano sentirsi più partecipi della vita dei loro piccoli... ma questo blog vuole essere anche: uno spazio di informazione per quanti si accostano per la prima volta a questo tipo di servizio e vogliono "farsi un'idea"; uno spazio di formazione per genitori, educatori, e tutti coloro che vogliono saperne un po' di più sullo sviluppo del bambino fino ai 36 mesi; uno spazio di confronto per scambiarci idee, opinioni, suggerimenti... perchè ognuno di noi è una risorsa!

venerdì 4 gennaio 2013

Piccole storie di crescita 1

Cari genitori,
questa sezione è dedicata a tutte le “storie” di crescita che vedono per protagonisti i nostri bambini. Sono “storie” quotidiane, che a prima vista possono sembrare banali, ma che racchiudono dei messaggi molto importanti, basta solo saperli decodificare. Per questo abbiamo pensato di raccontarvi delle piccole storie che raccontano le conquiste dei nostri bambini. Sono storie che, a saperle leggere, ci parlano della difficile ma meravigliosa strada per diventare “grandi”.
 Vorremo in questo modo mostrarvi come la quotidianità non sia sinonimo di banalità, ma, soprattutto a questa età, rappresenti lo strumento che permette al bambino di sperimentare, conoscere, riflettere… e crescere!
Buona lettura J


Noah come Penelope

Come ogni settimana propongo ai bambini la pasta di sale che Francesca suggerisce di fare verde. Così, dopo aver mescolato tutti gli ingredienti, procedo alla distribuzione. I bambini iniziano subito a manipolare il composto, tranne Noah che gira tra le mani il suo pezzetto di pasta. Lo osservo mentre sfiora con le dite la pasta di sale che gli ho dato.

Dopo qualche minuto Noah stacca un pezzetto di pasta…

 


... lo mette sul palmo della mano e inizia a girarlo fino a formare una pallina. Dopo aver osservato il risultato, la prende delicatamente tra pollice ed indice e lo posiziona davanti a sé.




Stacca un altro pezzetto di pasta e ripete l’operazione. Questa volta, però, preme troppo forte col pollice e l’indice e la pallina si schiaccia; lo sento mormorare: “ Ho sbajato, ho sbajato”. Riprende la pallina schiacciata tra le mani, la rigira bene e con molta attenzione la adagia accanto all’altra dicendo: “Ho aggiustato”.




L’operazione si ripete molte altre volte, fino a che Noah si ritrova senza altra pasta di sale da modellare e davanti a sé ha una lunga fila di palline.




Allora prende l’ultima pallina della fila e poi la penultima e le mescola insieme, poi unisce la terz’ultima.





A quel punto solleva la testa, mi guarda e dice: “Guada, tolgo le palline, non ci sono più!”. Prosegue quindi nel togliere una pallina alla volta e nel mescolarla al pezzo di pasta che si fa via via più grande. Ora Noah ha un unico pezzo di pasta tra le mani e.. sapete cosa fa? Stacca un pezzettino…



… lo rigira tra le mani e, dopo aver constatato che la pallina gli è riuscita, la prende tra pollice ed indice e con estrema delicatezza la posiziona davanti a sé. Fa un’altra pallina e la affianca alla prima, e così via…




  
…fino ad avere davanti a sé una lunga fila di palline. Ancora una volta, partendo dall’ultima pallina, inizia a mescolarle insieme riottenendo il pezzo iniziale di pasta. Soddisfatto la ripone nella scatola della pasta di sale e si dirige verso il bagno per lavarsi le mani.



 Questa è solo una delle tante storie di “fare e disfare” di cui ogni giorno sono protagonisti i vostri bambini.

Questa storia ci fa riflettere su quello che spesso ci aspettiamo dai bambini. Molti adulti si aspettano un “prodotto” dalle attività svolte dai piccoli, e molto spesso rimangono delusi.. già, perché ciò che Noah ha vissuto mostra come il risultato fisico della sua esperienza (le palline) non sia stato conservato.
Avrei certo potuto fermare Noah, impedendogli di distruggere le palline, ma così facendo avrei risposto al bisogno dell’adulto (avere un prodotto) e non al bisogno del bambino (distruggere quanto aveva fatto).
Questa storia ci insegna che il bambino al nido non è interessato al fare per ottenere una risultato tangibile, ma al fare per raggiungere nuove competenze, fare e rifare per sviluppare abilità, fare per creare un proprio pensiero sulle cose, sul mondo che lo circonda e su se stesso.
Proviamo a rileggere in quest’ottica l’esperienza vissuta da Noah e ci accorgeremo che ciò che ha sperimentato va ben oltre la semplice produzione di una pallina.

Noah, prima di tutto, si è dato del tempo per pensare a cosa avrebbe voluto fare e a come farlo. Ha probabilmente ricordato quando la settimana precedente abbiamo fatto insieme le palline con la pasta di sale. Noah ha inoltre sperimentato la consistenza del materiale e ha trovato la giusta forza da usare per raccogliere le palline senza schiacciarle. Per posizionarle sopra il tavolo ha esercitato la prensione di pollice  indice, necessaria per il raggiungimento del controllo degli strumenti di scrittura. Infine, per fare le palline ha allenato la motricità fine e la coordinazione oculo-manuale.

Se lo avessi fermato, ora potrei mostrarvi le sue palline …
… ma quello che i bambini ci mostrano ogni giorno è proprio il risultato di questa decisione … 

2 commenti:

  1. Da insegnante di scuola materna, le dico che davanti ad ogni attività siamo impostate mentalmente a far realizzare un prodotto affinchè esso sia documentabile e la famiglia veda quante cose fa il bambino a scuola. A volte purtroppo tutto questo fare si riconduce ad una quantità insignificante di azioni trascurando la qualità dei piccoli gesti spontanei. Grazie è stato uno spunto per riflettere anche sul mio lavoro.

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  2. La ringraziamo per il suo contributo. Anche noi, che in qualità di Nido Integrato lavoriamo a stretto contatto con la Scuola dell'Infanzia, abbiamo potuto constatare una diversa impostazione e approccio delle insegnanti. Questo argomento ci sta molto a cuore e, data la sua vastità, ci risulta difficile riportare qui una sintesi esaustiva, pertanto la vorremmo invitare (magari insieme alle sue colleghe) ad una serata dedicata a questo tema, dove diversi esperti tratteranno, da diversi punti di vista (storico, sociologico), i motivi che hanno portato alla creazione di una tale impostazione; a questa trattazione più teorica seguirà una tavola rotonda. L'incontro, aperto a tutte le educatrici di nido e alle insegnanti della scuola dell'infanzia e si terrà nell'aula magna del Comune di XXX sabato 16 febbraio alle ore 9.30. Per ulteriori informazioni può contattarci via mail al nostro indirizzo.


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